Quell'attimo ...

Quell'attimo ...

Ti capita mai di desiderare che un momento speciale venga immortalato dall’esterno senza che tu lo sappia? Semplicemente perché tu stai godendo pienamente di quella situazione e di certo non ti scollegherai da quella cosa stupenda che stai vivendo per tirare fuori il cellulare, fare foto, selfie e metterti in posa. Girando in questo modo succede, e quando capita, sento il bisogno di raccontarlo e condividere quello che sto provando. Poi penso: “Si, Alessia, ma come cavolo fai a descrivere a parole un’emozione così forte?” Fattibile forse per le immagini, ma quando si tratta di raccontare un silenzio, la pace, la sensazione di libertà o un attimo di felicità estremo, diventa complicato … però ci provo.

Come sapete amiamo stare in libera, e così abbiamo fatto anche a Granada. Una volta arrivati, ci siamo piazzati in questo piccolo parcheggio su una collinetta. A primo impatto nulla di che, c’erano molte macchine e un gran viavai di persone e non abbiamo dato peso né alla location né alla vista. Abbiamo lavorato qualche ora, e nel pomeriggio siamo usciti a curiosare; come al solito, quando iniziamo a camminare non è mai per una breve passeggiata, o meglio, magari il programma per quel giorno prevede due passi, ma poi diventano ore di camminata, magari in discesa, senza tenere conto del ritorno … momento in cui iniziamo a maledirci!

Sazi e soddisfatti della nostra giornata, con un paio di birre e qualche tapas in corpo, decidiamo di tornare al camper, e alla fine della salita, con il fiatone, ci accorgiamo che qualcosa è cambiato: lo vediamo li, tutto solo, illuminato da un lampione, che si affaccia sulla città. Abbiamo provato una sensazione completamente diversa da quella provata la mattina stessa. Decidiamo che valeva la pena dedicare 10 minuti a quel bel panorama e goderci quella completa assenza di persone. Ci sediamo a terra, dietro di noi il camper e di fronte Granada illuminata. Sembrava la scenografia di “La La Land”, solo che io non sono Emma Stone e Giuseppe non è Ryan Gosling, non avevamo una panchina e non ci siamo messi a ballare, ma per noi era stupendo, e i 10 minuti sono diventati ore. Abbiamo parlato, riso, siamo stati in silenzio e di nuovo chiacchere, risate e poi di nuovo quel bellissimo silenzio, interrotto solamente dal verso dei grilli, dal rumore del vento e dai nostri respiri. Che sensazione splendida quella di fermarsi ed essere presenti in quell’esatto istante senza che nulla ti distragga perché ti basta e perché ti senti vivo.

Quando sono in quel mood, diventa tutto estremamente spontaneo, corpo e cervello sono stranamente d’accordo l’uno con l’altro e si crea una sintonia bellissima con ciò che ti circonda: noti cose che probabilmente non vedresti e ritrovi la bellezza nella semplicità. Quando ci troviamo in queste situazioni, scherziamo dicendo che è la nostra TV, ma tutto ciò è reale e noi abbiamo scelto di fare parte del film che stiamo guardando. Non so cosa succederà, quale sarà la mia o la nostra strada, ci sono cassetti di me stessa che devono essere sicuramente ancora aperti, quindi cerco (non senza difficoltà) di vivere il presente e capire chi voglio essere.

Detto ciò, GRAZIE Granada, perché oltre a tutto ciò che hai da offrire e a tutto ciò che ti rende notoriamente famosa, mi hai regalato questo momento speciale.