Olhão e la non festa delle sardine
Prima di arrivare in Portogallo, ci siamo informati su come se la passa un camperista in territorio portoghese, ma i vari articoli sui nuovi divieti, non ci facevano ben sperare.
Prima tappa: Monte Gordo. L’abbiamo scelta totalmente a caso sulla cartina, per non fare troppi km e per passare il week end al mare e in relax. Pensavamo di trovare un piccolo e tranquillo paesino sul mare e invece era pieno di gente, mega hotel e parcheggi colmi di macchine. Neanche a dirlo, senza pensarci troppo, le due notti sono diventate una e la mattina successiva alle 9, inizio della fascia oraria a pagamento, siamo scappati…
Curiosando su internet e sfogliando la nostra guida, scopriamo che, in questo periodo, molte cittadine lungo la costa dell’Algarve, organizzano il Festival delle Sardine e le nostre papille gustative hanno scelto la nostra seconda tappa: Olhão!
Al nostro arrivo, dopo aver trovato un tranquillissimo parcheggio gratuito e dopo aver trovato agilmente una SIM prepagata locale per poter lavorare, facciamo un giro di perlustrazione, ci fermiamo a bere un caffè e chiediamo informazioni sulla festa, ma la gentile signora del bar sembrava non saperne niente … Beh, noi dovevamo fermarci per lavorare, il posto ci sembrava comunque molto carino, quindi decidiamo di fermarci qualche notte. Olhao è una piccola e graziosa cittadina di pescatori, con una parte interna ancora molto legata alle sue tradizioni, e un porticciolo un po’ più turistico ma comunque piacevole e non troppo inflazionato.
La prima sera, siamo andati a mangiare vicino al porto (dove ci hanno o ci siamo fatti ‘fregare’) e, anche qui, chiediamo ad una ragazza se, questa benedetta festa delle sardine, esiste davvero. Lei ci risponde che, sì, il mercoledì sarebbe iniziata una festa, con vari concerti (cosa che avevamo letto), ma che, a causa del COVID, l’evento era stato drasticamente ridotto: non importa, il posto ci piace, non cambiamo i nostri programmi e decidiamo di rimanere.
In attesa del grande evento, proseguiamo con ciò che più ci riesce meglio: MANGIARE! Come tradizione vuole, iniziamo il tour dei posti dove poter assaggiare cose nuove e locali. Il giorno successivo, a pranzo, decidiamo di provare questa “casa de pasto” (trattoria, credo …), addocchiata mentre cercavamo la SIM. Vi dico solo questo: due secondi, un litro di vino, un dolce da dividere, due caffe e due amari, 7 euro a persona! Il posto non accettava la carta, e nel portafoglio avevamo solo 15 euro in contanti, quindi, prima ancora di scoprire il totale del conto, mi sono presa la briga di alzarmi e andare a prelevare, ovviamente non era necessario. La signora del locale, nel dirmi “Sono 14 euro” è rimasta stranita dalla mia faccia inebetita ma era ignara della mia provenienza meneghina.
Nel frattempo, il fatidico mercoledì 13 è arrivato. Nel pomeriggio rimaniamo in camper a lavorare ma, di tanto in tanto, buttando l’occhio fuori dal finestrino, notiamo che il parcheggio si stava pian piano riempendo di auto e di quelle figure mitologiche che in tutto il mondo conosciamo sotto il nome di ‘parcheggiatore abusivo’. ‘Allora vedi che c’è la festa?’ Terminiamo di smanettare al pc, usciamo e ci dirigiamo verso il porto. Passiamo davanti ad un palco allestito domandandoci perché tutte quelle persone fossero già in attesa e iniziamo a fare della bassissima ironia non preoccupandoci di quello che stava per accadere.
C’erano effettivamente solo un paio di stand che vendevano bevande varie ma, delle nostre sardine, neanche l’ombra. Guardandoci attorno, qualcosa attira la nostra attenzione: perché tutte queste persone con dei sacchetti in mano che si siedono e mangiano gamberi? Ci si potrà sedere liberamente a questi tavolini? Inizialmente abbiamo pensato che si fossero portati la schiscetta da casa, ma poi, aguzzando la vista, ci siamo resi conto che tutti entravano e uscivano da queste due pescherie, che per l’occasione, cuocevano e vendevano gamberi per l’asporto. Perché mai non seguire gli usi e i costumi della popolazione locale? Prendiamo anche noi la nostra busta di gamberi, le nostre due immancabili birrette e ci sediamo a mangiare. Tempo di mangiare e lo spiazzo davanti al palco era gremito di gente; sapevamo che si sarebbe esibito tale ‘Tony Carreira’, ma non avevamo idea di chi fosse. Arrivano le 22.30, le luci del palco si accendono, ed è subito folla in delirio. Non sapevamo della sua esistenza e il genere musicale non è propriamente tra i miei preferiti, ma è stato molto divertente.
Certo, questa discriminazione da parte del Covid nei confronti delle sardine non l’ho ancora capita, ma i gamberi erano deliziosi e la serata è stata piacevole.
Domani ci rimetteremo in cammino, ma con un approccio diverso. Non abbiamo ovviamente fatto nulla di particolare, ma non sempre l’internet o le guide hanno la verità assoluta, ogni tanto bisogna scoprire ed esplorare per capire che esistono altre verità.
Grazie Olhão per la tua allegria, la tua semplicità e il tuo pranzo a 7 euro! Ah … ovviamente grazie anche a te Tony Carreira 😊























