Assisi
Prima di partire per Assisi, come d’altronde facciamo prima di arrivare in ogni posto, abbiamo controllato su Park4night (ottima app per camperisti), dove poterci piazzare in sosta libera con il bestione. Abbiamo trovato un parcheggio fuori da Assisi, non propriamente comodo per spostarsi a piedi, ma per noi assolutamente fattibile.
Attenzione: Google, che notoriamente conosce tutto, purtroppo non sa che ti trovi a bordo di un camper e ti propone strade non accessibili per te, e per i tuoi oltre 3 metri di altezza che ti porti appresso, ma non demordere, vai oltre e la strada giusta arriverà.
Ora posso dare ragione a tutti quelli che hanno sempre decantato questo luogo; come ho già detto, mi definisco agnostica: prima di esprimere un parere devo verificare la veridicità dei fatti!
Beh è stata una goduria per i miei occhi: un piccolo borgo tutto costruito in pietra, con sali-scendi di viuzze, fiori e piante bellissimi, un panorama che neanche ve lo dico e, a rendere il tutto ancora più bello (grazie meteo!), un cielo, di un azzurro incredibile. Non sono una gran fotografa, anzi! Passo dopo passo, cercavo di immortalare immagini con il telefono e riproporre ciò che i miei occhi vedevano, ma questa cosa non succede praticamente mai… Sapete cosa mi piacerebbe tantissimo? Essere una Polaroid! Sbattere gli occhi, e far uscire, tipo dalla bocca, una foto che rispecchi e descriva fedelmente ciò che i miei occhi percepiscono: prospettive, distanze, colori, ombre, sfumature, particolari; sembra stupido, lo so, ma sarebbe estremamente divertente!
Prima visita: Basilica di San Francesco.
Ricollegandomi al precedente discorso, al nostro arrivo abbiamo trovato una serie di persone che smontavano luci e un palco. Destino ha voluto che, proprio il giorno prima del nostro arrivo, Carlo Conti facesse ad Assisi un evento televisivo, quindi, vi beccate le foto con le impalcature.
Dopo la basilica, abbiamo gironzolato un po’, ammirato qualche altro affascinante scorcio, e visitato qualche chiesetta qua e la, finché, non decidiamo di sederci in questa deliziosa vineria scovata per caso in una viuzza e bere un bicchiere di vino (Grechetto per la precisione), diventati, chiaramente, poi due. Quella che doveva essere una breve sosta, si è trasformata in una lunga chiacchierata con Lorenza, una fantastica donna di Bologna che, ogni mese, molla tutto e tutti per qualche giorno, per venire ad Assisi in solitaria. Adoro conoscere persone nuove, la loro storia, le passioni e i loro sogni, i successi e i fallimenti e, perché no, anche le loro sofferenze: mi permette di riflettere e aprire la mente. C’è sempre qualcosa da imparare e il confronto con altre persone mi permette, ogni volta, di aggiungere qualcosa in più, al mio bagaglio personale.
Dopo il nostro incontro riprendiamo a gironzolare e decidiamo di organizzare un trekking per il giorno seguente per raggiungere l’Eremo delle carceri. Scegliamo, inizialmente, un percorso di 4 ore circolare che prosegue dopo l’Eremo, ma la mattina successiva decidiamo che, 1h30 di SOLA salita, era più che sufficiente! Amiamo molto camminare, fare trekking e stare in mezzo alla natura ma eravamo un po’ fuori allenamento … Terminata la nostra escursione, torniamo verso il camper e ci prepariamo per ripartire.
Grazie Assisi! Sei stata una bella scoperta! La tua bellezza, i colori, i profumi, la tua storia, gli incontri e, ovviamente, i tuoi strangozzi (piatto tipico della cucina umbra), fanno ora parte della mia memoria.



























