Ad un passo dall'Africa
Dopo qualche giorno itinerante alla scoperta dell’Andalusia, tra Cabo de Gata, Granada, Caminito del Rey, Setenil de las Bodegas e Ronda, decidiamo di tenere il camper fermo per qualche giorno e farci ospitare da Tarifa, il punto più a sud della Spagna.
Anche qui, come a Valencia e la prima parte dell’Andalusia, abbiamo respirato quell’aria di serenità e socialità che mi piace da morire e che, a questo punto, credo sia un tratto caratteristico della popolazione spagnola. Qui, in più, siamo stati travolti da colori caldi, giornate lunghissime e da un calore avvolgente mitigato da un delizioso venticello, che in un paio di occasioni, tipo ‘Dai! Schiscetta e mangiamo in spiaggia’, si è trasformato in raffica di vento. Molte persone ci hanno detto: ‘Siete pazzi?! A fine luglio in Andalusia?! Il caldo sarà insopportabile!’ Allora, vero da un lato, soprattutto nelle città e lontano dalla costa. A Granada abbiamo effettivamente patito il caldo, anche se niente in confronto al caldo di Milano ad agosto. Se però ti avvicini alla costa è decisamente tutto più piacevole e la notte, in camper, con le finestre semi-aperte abbiamo dormito meravigliosamente bene.
Voto 10+ va alle spiagge: enormi, infinite e … LIBERE!!!! Incredibile! Al mare, a pochi giorni dall’inizio di agosto e in pieno possesso del nostro spazio vitale, avendo addirittura la possibilità di fare un bagno o una passeggiata con i piedi nell’acqua senza dover schivare la gente. L’ho già detto? FANTASTICO! Inoltre, finalmente, in questo punto della Spagna, il tramonto che preferisco, con il sole che si tuffa in acqua e il cielo che lentamente si colora di rosso. Ovviamente a mettere la ciliegina sulla torta, noi, le seggioline e le nostre due immancabili birrette.
Altra cosa che mi ha impressionata, affascinata, emozionata e che ha generato in me tutta una serie di pensieri, ragionamenti e pippe mentali esistenziali è stata l’estrema vicinanza all’Africa. Quasi potevo toccarla … Stai lì e la contempli pensando a quanto siano vicini geograficamente questi due mondi e al fatto che a solo un’ora di barca, c’è un’altra cultura, un’altra lingua, altre usanze e tradizioni; lo trovo spiazzante, curioso e bellissimo. Tutto ciò poi va un po’ in contraddizione con l’enorme ‘distanza’ che, sempre più spesso, viene creata tra mondi e culture differenti. Quale pensiero migliore, da fare, nel punto in cui da sempre mare e oceano si incontrano.
Che dire, grazie Tarifa! Grazie per averci fatto trovare un parcheggio di ‘culissimo’ vicino al mare, per l’avvistamento di orche e delfini, per tutti i bimbi e le persone che hanno regalato un sorriso al nostro micione, per le spiagge senza stabilimenti balneari, per il tuo calore e per avermi dato modo di salutare la terra che conosco poco, ma da cui, per metà provengo.

















